LA PENNA CROMATICA
Il colore come forma di terapia e di riequilibrio energetico veniva utilizzato anticamente in Grecia ed in Egitto.
La cromoterapia lavora su campi elettromagnetici dell’aura e si può utilizzare per qualsiasi disturbo.
Con l’odierna penna cromatica si lavora su zone riflessogene dei piedi, punti di agopuntura, chakras e campi di energia sottile intorno al corpo.
Ogni zona del nostro corpo, ogni centro energetico, entra in risonanza con una certa frequenza, quindi con una lunghezza d’onda che corrisponde ad un determinato colore.
Quando subentra un disturbo, è molto importante riportare l’equilibrio tramite l’utilizzo di vibrazioni cromatiche specifiche.
Dopo una seduta di cromoterapia si percepisce un immediato senso di benessere, di leggerezza e di sollievo anche dal dolore.
Luce rossa
Luce molto stimolante.
Applicata ad esempio sotto la pianta dei piedi , può ridare forza e vitalità a tutto il corpo ( adatta a chi soffre di pressione bassa ).
Luce arancione
La sua energia rafforza il sistema immunitario , è un ricostituente dell’organismo.
Favorisce inoltre la circolazione dei liquidi nel corpo.
Luce gialla
Elimina le tossine. Aiuta nel dissolvere i blocchi a livello emotivo e mentale.
Luce verde
La sua energia calma e rinfresca.
Aiuta la guarigione di fratture e strappi muscolari.
Luce blu
Ha un azione sedativa sulla psiche, ottimo antistress.
Facilita il sonno, ha un effetto vasocostrittore.
Luce viola
Ha un effetto molto equilibrante. Aiuta la meditazione.
Utilizzata in alcuni ospedali psichiatrici per aiutare pazienti con nevrosi .
Depura il sangue.
FOSFENISMO
Il termine Fosfenismo derivante dal termine greco “Phos” che significa Luce, indica un insieme di tecniche che permettono di trasformare l’energia luminosa in energia mentale. Le stesse provenivano comunque dalle tradizioni di culto iniziatiche del sole e del fuoco (ad esempio in Grecia con i Misteri Eleusini).
Esse si basano sull'osservazione del sole o di una grande fiamma e sono in grado di provocare il fosfene che, spesso inconsapevolmente, veniva utilizzato per sviluppare le facoltà sottili nell'uomo.
Queste tecniche non sono molto conosciute in Italia ma hanno una discreta diffusione in Francia e in Canada ed ora, iniziano ad essere diffuse anche in tutto il mondo, grazie alla traduzione di testi scritti sull’argomento e alla diffusione delle stesse via web.
Queste metodiche ideate dal medico ricercatore Dott. Francis Lefebure tra gli anni 50 e 60 sono state seguite e sperimentate da migliaia di persone con risultati sorprendenti sull’ incremento delle nostre facoltà cerebrali.
In particolare si sono avuti risultati eccezionali sulla memoria, la concentrazione, la creatività e il numero delle associazioni di idee: in una parola lo sviluppo dell'intelligenza.
Questo aspetto ha reso il Fosfenismo una tecnica molto importante dal punto di vista pedagogico ed infatti è stata utilizzata per migliorare le performance scolastica di centinaia di studenti ed attualmente è adottata ufficialmente in alcune scuole portoghesi. Si potrebbe dire quindi in questo caso di non trovarci di fronte a una nuova tecnica “new age” ma ad una vera e propria tecnica con riscontri scientifici comprovati.
La tecnica consiste nella creazione di un “fosfene” ottenuto con la luce artificiale (esistono apposite lampade per creare l'effetto) oppure tramite stimolazione luminosa naturale con il sole, nel qual caso è necessario attenersi a regole ben precise per evitare danni alla guaina retinica posta sul fondo dell’occhio. Per definire cosa sia un fosfene è sufficiente rammentarci di cosa proviamo quando osserviamo una sorgente luminosa e poi chiudiamo gli occhi; quella macchia di colore cangiante che vediamo per un breve periodo di tempo è esattamente il fosfene.
Cosa ha di così particolare questo globulo di energia luminosa?
Innanzi tutto diciamo che è fotografabile, rendendo la sua esistenza molto materiale rispetto al semplice riflesso fisiologico soggettivo che si attua, poi con il suo bagliore diffuso consente di vedere gli oggetti anche in piena oscurità e per ultimo essendo trascinato da un movimento oscillatorio della testa con un certo ritmo permette di escludere la sua appartenenza a una semplice persistenza retinica. Per ultimo è trasmissibile per telepatia.
Come strumento di lavoro può essere utilizzato, da solo, per potenziare qualsiasi esercizio mentale o per indurre un grande rilassamento ed inoltre, può essere impiegato nella meditazione e la trasmissione di energia.
Per ottenere la massima efficacia sulle facoltà cerebrali è necessario che venga utilizzato collegandolo ad un pensiero preciso (mixaggio fosfenico).
La capacità di mescolare un pensiero al fosfene trasforma l’energia luminosa in energia mentale.
Esistono poi innumerevoli vie di esercizio e di pratica che possono condurre, se eseguite correttamente e quotidianamente, al raggiungimento di obbiettivi diversificati in base alle esigenze di ogni praticante.
Per esempio, per tutti coloro che vogliono approfondire il fosfene su un percorso spirituale sono suggeriti una serie di esercizi detti di “ritmofosfenismo” che implicano il ritmo, il fosfene e il dondolamento della testa. Questi esercizi consentono di creare nuove connessioni cerebrali e consentono una maggiore circolazione del liquido cefalo rachidiano implicato nel buon funzionamento del cervello.
Esistono poi degli esercizi basati sulla funzione di rotazione della testa (giroscopia) con cui, sempre tramite la creazione di un fosfene, è possibile riportare in equilibrio i chakra.
Quindi, riassumendo, con costanza e pratica, la tecnica del fosfenismo può permetterci di raggiungere stati di coscienza e attitudini cerebrali che aprono innumerevoli scenari personali di benessere e di crescita individuale.